Onorevoli Colleghi! - Con la legge 1o febbraio 2006, n. 43, approvata con voto unanime del Parlamento, sono state dettate disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione ed è stata conferita una delega al Governo per l'istituzione dei relativi Ordini professionali.
      A tutt'oggi tale delega non è stata esercitata e dunque a ciò occorre provvedere nella convinzione che il Servizio sanitario nazionale si basa oggi su una pluralità di figure professionali.
      Si deve peraltro prendere atto che diversa è la condizione di quelle professioni dell'area sanitaria per le quali, già in base alla pregressa disciplina, è previsto sia l'albo professionale sia l'organismo pubblico a base associativa che ne cura la tenuta, rispetto a quelle per le quali è necessaria una nuova istituzione.
      Nel primo caso si tratta solo di aggiornare la denominazione di Collegio, derivata dalla tradizione di denominare in questo modo l'ente professionale delle professioni per le quali non era richiesta la laurea (con l'eccezione dei notai), riservandosi

 

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la denominazione di Ordine professionale alle professioni il cui accesso era appunto riservato ai laureati.
      Dal momento che il diploma universitario costituisce oggi il requisito d'accesso anche per le professioni sanitarie di cui alla legge 26 febbraio 1999, n. 42, e che non sussiste quindi più ragione di mantenere la denominazione di Collegio ai suddetti enti pubblici associativi già in essere e pienamente operativi, con la presente proposta di legge viene eliminato tale residuo della pregressa disciplina relativa a queste due professioni, mantenendosi per il resto ferma, in attesa di più organici interventi, la vigente normativa.
      La proposta di legge non comporta maggiori spese per le finanze pubbliche ed è un provvedimento fortemente atteso dalle categorie interessate.
 

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